Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia. In particolare la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte nel nostro paese in confronto con le altre malattie, mentre gli accidenti cerebro-vascolari sono al terzo posto dopo i tumori.
La malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici per la società in Italia. La prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille.
Le malattie cerebro-vascolari causano poco meno di 60.000 decessi l’anno (dati istat 2014) pari a circa il 10% del totale per tutte le cause, insieme alle malattie ischemiche del cuore (8%) e rappresentano il 30% della mortalità generale.
Tali patologie sono in gran parte prevenibili cercando di eliminare i fattori di rischio legati a comportamenti e stili di vita, tra questi il fumo, abuso di alcool, scorretta alimentazione, scarsa attività fisica - spesso a loro volta causa di obesità, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e diabete.
Le malattie cardiovascolari si presentano nelle donne relativamente in ritardo rispetto agli uomini. Le donne sono aiutate dalla protezione ormonale fino alla menopausa, in seguito vengono colpite addirittura più degli uomini da eventi cardiovascolari.
È importante quindi adottare stili di vita sani, come abolire il fumo che rappresenta il fattore più importante, dopo l’età, nell’aumento del rischio cardiovascolare. Mantenere dei valori di pressione arteriosa regolari evitando così la formazione di aterosclerosi e valori ottimali di colesterolo.
Inoltre è importante svolgere attività fisica (come ad esempio camminare 30 minuti al giorno) e alimentarsi in maniera adeguata. Oltre ai fattori di rischio modificabili ci sono quelli non modificabili, quali:
Età: il rischio aumenta con l’avanzare dell’età;
Sesso maschile: gli uomini sono più a rischio delle donne. Nelle donne il rischio aumenta sensibilmente dopo la menopausa;
Familiarità: parenti con eventi cardiovascolari in età giovanile (meno di 55 anni negli uomini e 65 anni nelle donne).